A Zacinto

Avvertenze: questo post è un po' lunghino, ma si legge veloce e poi ne vale la pena. La vacanza è stata bellissima e siamo contenti di rendere partecipi voi: parenti, passanti e amici. Lo stesso post viene pubblicato integralmente sia qui che di perchè è stato scritto a quattro mani, perciò non fatevi troppe domande sulle virate di stile. Siamo diversi e si vede.

Allora adesso vi raccontiamo la nostra vacanza.
“Che non interesserà a nessuno”.
“Ah perchè era interessante il tuo amico Cigarini”.
“Guarda che l'hanno sharato tutti Cigarini”.
“Se, vabbè”.

Dicevamo. Siam partiti da Forlì, che ci ha portato la Simo in aeroporto. Subito appena arrivati, la Simo ci aveva detto che saremmo stati i primi e invece c'era una fila lunghissima in cui abbiamo notato subito due gay che ci piacevano un sacco, e poi io, tutte quelle colle tette, in particolare una che aveva anche i graffi nella schiena che chissà che robe fa.
Poi c'eran due teneri teneri, lei sembrava Olivia di Braccio di Ferro o la moglie in Shining (a scelta), che avevano la carta d'identità scaduta e allora per fortuna il Comune di Forlì era aperto e corri corri che ce la facciamo.
Solo che eravamo tutti pronti, ma non ci facevano salire in aereo e dopo poco hanno annunciato un ritardo di quaranta minuti, e allora ho detto all'Elena: “Stanno aspettando il bonifico dello stipendio di luglio, quando arriva partiamo”.
Vabbè per non farla lunga ci hanno fatto partire e in men che non si dica siamo arrivati a Zante, con applauso finale all'atterraggio. Una roba assurda che succede solo sui voli italiani. Io glielo avevo detto all'Elena di prepararsi, ma lei non ci voleva credere.
Appena usciti dall'aeroporto, un tassista ci ha prelevato, ha messo le nostre valige nel bagagliaio che ne “conteneva” già diverse, ha legato il bagagliaio mezzo aperto e ci ha fatto salire con altri due italiani.

“italiani?”
“sì...”
“Ahhh! Mafiaaa! Berlusconi! Every night beautiful ladies!”
“Ecco.”
“Berlusconiiiii...”
“We are italian, but it doesn't mean that we voted Berlusconi.”
“Ahh, ahahah”
E intanto guidava in un modo che solo a Mirabilandia nello spettacolo di Scuola di Polizia poteva esser preso per normale.
Comunque in qualche modo siamo arrivati a destinazione, dove ci ha accolto Pelagia, mostrandoci la nostra stanza. Abbiamo fatto anche in tempo a provare la prima taverna, la Triodi.

Le spiagge
La spiaggia di Gerakas si trova all'interno di una zona protetta, in particolare per garantire alle tartarughe Caretta caretta di deporre serenamente le proprie uova.
La spiaggia infatti è aperta solo di giorno, e si può stare solo entro i tre metri dall'acqua, oltre non è opportuno camminare, anche se la maggior parte dei “nidi di tartaruga” sono ulteriormente protetti da gabbiette di segnalazione. In questo periodo molto affollato, inoltre, è possibile stare in spiaggia solo per tre ore consecutive. Per noi è stato un buon motivo per andare a casa a riposare nell'ora di pranzo e tornare poi al pomeriggio.
L'Elena ha trovato molto interessante andare in spiaggia anche all'alba per osservare il lavoro delle volontarie, che, ad esempio, se la tartaruga ha deposto in un posto troppo pericoloso recuperano le circa cento uova e le spostano (poco lontano) in un luogo sicuro. Ascoltava tutte le mattine la conta dei nuovi nati che devono essere una vera soddisfazione per i volontari che vengono da ogni parte del mondo.
Per il resto è una piscina. L'acqua trasparente e il fondale sabbioso.
Sulla spiaggia è possibile affittare ombrellone e due sdraio per otto euro al giorno. E una signora passa spesso con frutta e ciambelle. Una bella porzione di frutta mista viene tre euro.
La spiaggina sassosa dietro casa non credo abbia un nome, sta sotto un villone con piscina, ma è di accesso pubblico, non male per stare un po' da soli, a parte che Elena è da sandy beach, me invece mi piacevano, i sassi.
Agios Nicholaios l'abbiamo provata su suggerimento della padrona di casa, che forse non conosce Milano Marittima, perchè era una specie di Milano Marittima piena di bimbominkias (plurale) che facevano “sport” acquatici tipo farsi sballottare su un gommone trainato da un motoscafo.
Il posto in effetti era molto esotico, solo che noi proprio siamo troppo poco bimbominkias.
Tra l'altro spettacolare idea di andarci a piedi, un'oretta, tra andata e ritorno, sotto il sole a picco.
La spiaggia di Mavratzis invece ci siamo andati su suggerimento della cameriera figa (vedi sotto) che ci ha detto Andate lì, è tanto bellina. In effetti la spiaggia non è male, piccola, raccolta, senza troppi italiani e bimbominkias, c'erano anche due belle anatre che facevano il bagno con noi.
Il beach bar è una cosa enorme, sinceramente sproporzionato, considerato anche il complesso residenziale limitrofo composto da una serie infinita di appartamenti alcuni finiti altri no. L'idea che se ne ricava è di un investimento sbagliato tipo quelli dei servizi di Striscia, l'incuria e la mancanza di manutenzione fanno il resto.

I pescimerda
I pescimerda sono pesciolini che frequentano le acque di Gerakas, che scelgono un turista a caso, in gruppi da cinque o sei, e lo assillano durante il bagno. Sulle prime lo seguono timidamente, ma appena prendono confidenza, se il turista accenna a fermarsi un attimo, cominciano a becchettargli le gambe. I simpaticissimi pescimerda non ti consentono quindi di spiaggiare in pace vicino a riva.
Io ho innescato una battaglia feroce con i pescimerda, tentando di beccarli, ma sguisciano via come anguille. Inoltre il barbatrucco è sollevare i piedi, in questo caso gli evolutissimi pescimerda non ti vedono.

Le taverne
La prima cosa da dire, prima di parlare delle taverne, è una cosa generale sul cibo. A Zacinto come in tutta la Grecia, magari lo sapete già, ma è bene ribadirlo, se la cipolla e l'aglio avete delle difficoltà, allora meglio non venire in vacanza a Zante che l'aglio e la cipolla son dappertutto.
La prima taverna di cui parliamo è la Nikos che potrebbe essere la “bella napoli” di Gerakas: cibo ottimo (fanno una Moussaka - una sorta di lasagna con patate e melanzane - che è prossima all'orgasmo) prezzi modici, camerieri affabili ma tempi flessibili. Veniamo, se c'abbiamo tempo, che ci sono altri clienti, inglesi.
Però è consigliatissima. La cucina migliore che abbiamo provato. Abbiamo speso ventotto euro.
La taverna Gerakas è l'Hanabi del posto. Ha il barettino che fa i cocktail e gli iced coffee per la spiaggia, ha il parcheggio, ha il ristorante. Si spende leggermente più che altrove (un'inezia, qualche euro) anche qui ottimo cibo, servizio impeccabile.
Una cosa che invece si spende poco, quando l'abbiam vista non ci credevamo, alla taverna Gerakas fanno dei panini enormi proprio come un avambraccio ripieno di ogni bontà, lo vendono a un euro e cinquanta, il panino-avambraccio.
Una cosa probabile, alla terza sera, hai istinti omicidi verso il suonatore di mandolino. C'è da dire che colla musica diffusa non è che va meglio, le hit internazionali di solito hanno due stagioni sulle spalle.
Poi noi abbiamo preso in simpatia la cameriera figa (soprattutto io) che va spesso “in confusion” (“don't be confused, you are so nice”) e che un giorno avevamo bisogno di un taxi non andavano i nostri telefoni e non c'erano tessere telefoniche, allora lei gentilissima ce l'ha chiamato dal suo cellulare. Qui, per una cena, abbiamo speso trentacinque euro.
La taverna Triodi è il ristorante romagnolo, in questo parallelismo. Familiare e raccolta, solo che abbiamo ordinato le cose sbagliate. Comunque è stata quella con l'olio più buono e che ci ha dato tantissima frutta in omaggio alla fine della cena (è una piacevole usanza del posto). Qui abbiamo speso una volta ventotto e una diciannove euro. La seconda volta abbiamo ordinato meglio, comunque la cucina è inferiore alle altre taverne.
Per le taverne c'è da aggiungere che hanno tutte un ampio parco giochi per bambini che possono scorrazzare in tutta sicurezza. Dirla tutta anche se dovessero giocare in strada i pericoli sarebbero nulli, almeno a Gerakas, che a questo punto si guadagna la medaglia di destinazione ideale per famiglie con pargoli agitati al seguito.

La gente a Zacinto
La gente che si trova a Zacinto parliamo prima dei greci, quelli da fuori. I greci son come gli italiani a vederli, anche la stessa attitudinie tamarra e rispettano poco la spiaggia (che ricordiamo è una riserva protetta). I greci passeggiavano spesso all'interno della spiaggia fregandosene delle uova di Caretta caretta e poi così, perchè fa la pelle lisca, si prendevano anche dei pezzi di roccia fangosa da mettersi sulla pelle, che la rende tanto liscia come le creme dell'orealparis. Per queste cose greci e italiani: uguali uguali. Poi i greci di diverso c'è che parlano sempre, dodici ore su dodici e siam fortunati che di notte dormono. Una cosa che mi sembra un po' diversa dagli italiani è che ultimamente in Italia non si può più fumare da nessuna parte e questa roba secondo me ha intaccato un po' l'idea che fumare fa figo; ecco invece a Zacinto fumare fa ancora figo e fuman tutti dodici ore su dodici e siam fortunati che di notte dormono. La cosa che poi dei greci mi manda ai matti fumano tutto il giorno in spiaggia che diventa anche il loro posacenere e di filtri c'è piena la sabbia. Fortuna che i volontari la sera passano a raccoglierli. Invece una cosa bella dei greci, che in Italia resterà un sogno, guardi in televisione tutti i film in lingua originale con i sottotitoli. Infine un'altra cosa che non sembra vera è che a Zacinto tutte le case ci hanno un bel impianto fotovoltaico in giardino, anche la casa della nostra Pelagia. Mentre nemmeno a morire trovate una wi-fi, ma siamo in un'isola, almeno in vacanza.
Poi dopo ci sono gli altri turisti in media si comportano meglio, sono perlopiù inglesi, tedeschi e olandesi. Una cosa che mi impressiona degli inglesi, quando girano con la famiglia è vedere i bambini piccoli, possono avere anche due o tre anni eppure l'inglese lo sanno benissimo: da star male dall'invidia, la pronuncia.

MiniMarket
C'è un negozietto vicino alla spiaggia dentro c'è tutto, c'è tutto quello che serve: beni di prima necessità frutta verdura pasta e robe per la casa. La signora che lo tiene ci ha dato i primi rudimenti in greco e noi abbiamo apprezzato. I pomodori son grandi come cocomeri e sono buonissimi, le pesce son grandi come meloni e son saporitissime, i meloni e i cocomeri sono buoni e grandi giusto. Poi ci sono delle bottiglie di olio extra vergine d'oliva che qua deve essere come la cioccolata in Svizzera è una roba buonissima e vien voglia di berlo a canna, l'olio extra vergine d'oliva. Il MiniMarket se proprio dobbiamo trovare qualcosa, ci sono i giornali, anche quelli italiani, son sempre quattro o cinque giorni indietro. Questa cosa del rifornimento è una cosa che merita una riflessione che magari venire qui dall'Italia si è abituati ad avere tutto e subito invece qui è normale andare in un bar ordinare da bere e sentirsi dire che la vodka l'han finita, che la tequila mi dispiace e la spina l'ultima l'han servita proprio due minuti fa. Una cosa del genere in Italia vedi subito il barista che cambia quello che c'è da cambire oppure va in cantina a prendere la vodka e quello che manca. A Zacinto no. Se qualcosa manca, manca proprio, e bisogna aspettare il prossimo rifornimento.

Areti-Orfeas e Pelagia
Lo Studios (che sarebbe un appartamento) che abbiamo preso in affitto si trova dentro questa casa, Areti Orfeas, che è il nome dei bambini di Pelagia. Pelagia (Pelaghìa), la padrona di casa, è una ateniense innamorata dell'isola, e delle sue spiagge, che ha deciso di passare qui le sue estati e di farlo insieme ai turisti nella sua casa. Ora come ora siamo in ventuno, ci dice lei, ma noi mica ce ne eravamo accorti, perchè gli appartamenti sono ben isolati acusticamente e disposti sui quattro lati della casa, e se non fosse che ogni tanto vedi passare in giardino qualcuno, non lo sapresti mai.
Il posto è davvero a due passi dal mare, circa cento metri, e non un mare qualsiasi: la spiaggia di Gerakas.
E' il tipo di vacanza per chi non è interessato alla folla e ai comfort, ma preferisce un posto tranquillo, in cui i rumori più molesti sono i galli e cicale.
Ecco, il primo giorno, sentire il gallo alle cinque di mattina è un po' uno choc, al primo risveglio, non ero abituato, mi son scappate due madonne.
Ma ci si abitua velocemente ai ritmi e ai suoni e alle libertà che questo tipo di vacanza ti concede: quelle di far colazione, pranzare e cenare quando vuoi, non avere orari di nessun genere, avere sempre un vento dolce sul terrazzino, fare due chiacchiere, la sera, con la padrona di casa che ti offre un po' di Ouzo (un distillato di anice tipo assenzio).
L'isola è divisa in varie parti che ben poco hanno a che fare tra loro, c'è la parte dei giochi d'acqua e delle spiagge esotiche, la parte più “naturalistica” in cui siamo stati noi ed altre spiagge che non abbiamo potuto vedere. Se possiamo dare un consiglio, affittate una macchina o un motorino, se vi va di vedervi per bene l'isola, se invece dovete riposare, beh direi che questo posto è perfetto.


Postilla
Adesso io lo so che tanti di voi saran lì a pensare Ma la figa? Ecco a Gerakas di figa non ne manca, magari se vi serve proprio portare a casa meglio andare in una qualche isola più famosa Mikonos e robe così. Io delle donne del posto una cosa che mi ha colpito è che sono di tratti mediterranei ma ci hanno, le greche, come il sogno di diventare bionde, allora si fan tanto bionde, poi non sempre escono bene.
Sempre vostri,
Matteo e Elena

n.b. Qui potete vedere tutte le foto che abbiamo fatto

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8 commenti:

Che meraviglia, tesorimiei! E anche i colori che si vedono nelle vostre foto (soprattutto quelli dei vostri volti) sono una meraviglia. Grazie per aver condiviso la vacanza, per un attimo mi è sembrato di essere là invece che qua (come sempre, umpf) :-*

Bello e utile 'sto post. E bello pure il photoset.
Solo, l'Ouzo con l'Assenzio c'entra poco. Mi sa che volevate dire Pastis.

grazie mille mitì e marco.
comunque l'ouzo è proprio assenzio (che d'altra parte si vende ovunque tranne che in italia)(la gradazione alcolica è del 40%, che certo non è come quella di baudlaire però si sente) e proprio un turista ateniese lì con noi ci ha detto Mai berlo collo zucchero o con coca-cola che andate ai matti.
Il Pastis è per fighette:)

E allora grazie a te.
Oggi ne ho imparata una.
Anzi tre...

Ma Marco il tuo commento mi ha messo il dubbio sono andato su Wikipedia c'è scritto che l'Ouzo è più simile al Pastis, quindi mi sa che ci hai ragione te, e allora ciò da ringrassiarti io.
Però, ini svizzera, nei supermercati denner, vendono proprio una bottiglia c'è scritto sopra Absint.

Bello bello :)

Azzz per fortuna sono in ferie e ho avuto abbastanza tempo x leggere tutto sto post... comunque bravi proprio belle ferie..Complimenti :) bacioni

Finalmente mi connetto da casa e posso commentare (dall'ufficio mica funzia)

Cooooomplimentoni per il report, e le foto sono davvero spettacolari, sembra di essere proprio lì!! Ciao vacanzieri, ora BEC TU UORC :-)

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