Pizza Express

Abitare a Lugano, e vivere da soli come vivo io, capita spesso che la sera, voglia di cucinare, neanche a pregare. Poi c'è da dire che cucinare per poi mangiare da soli, magari colla sola compagnia di Attenti a quei due non è che sia una prospettiva così allettante. Allora è anche normale pensare che cucinare è fatica sprecata. Una cosa comoda quando uno non vuole cucinare è andar fuori a mangiare, ma coi tempi che corrono non si può mica uscire tutte le sere. Per via dei tempi che corrono uno, abitare in una città normale, alzerebbe volentieri la cornetta e ordinerebbe una pizza, per dire. Che poi nelle città normali te la portano a casa in cinque minuti e nella consegna a domicilio c'è talmente tanta concorrenza che questo servizio non te lo fanno neanche pagare, il più delle volte. Chi ha studiato in Italia questa cosa la sa bene. A Bologna per esempio ci saranno duecento pizzerie con consegna a domicilio e anche nelle città più piccole tipo Ravenna, io adesso non so di preciso, ma son davvero tante. Invece a Lugano, io una cosa che non capisco, siamo quasi 60'000 abitanti, dir tanto sono quattro le pizzerie con questo servizio. Io sono dei mesi che a questa cosa cerco di darmi una spiegazione: forse la pizza non piace, forse c'è da far girare l'economia e allora bisogna andare al ristorante, forse i giovani vivono ancora con i genitori. Nessuna di queste me mi sembra plausibile, tantomeno l'ultima che c'è il caso che da qualche tempo anche a Lugano c'è pieno di studenti dall'estero.
Voler essere benevoli potrei dire che per i luganesi la cucina è un piacere, un rito importante e allora le pizze che il più delle volte son gommose e poi la notte non fai altro che alzarti per andare a bere, meglio non mangiarle spesso. Voler esser cattivi o forse realisti, con il carattere che si ritrovano la maggior parte dei luganesi, far entrare in casa un estraneo anche se solo sull'uscio e per soli due minuti, neanche sotto tortura, della fame più nera.

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1 commenti:

massima circospezione alla "Margherita"!

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