La filosofia delle piccole cose

Ci son delle cose che quando uno le incontra, nella vita, magari in quel momento ci ha delle altre priorità, non ci fa caso, alle cose che incontra. Io, chissà quante cose, nella vita, mi son scivolate via. Che questa cosa che l'attenzione umana è selettiva allora ci colpisce solo quello che ci interessa e che in qualche modo conferma ciò che già sappiamo, a me mi ha sempre fatto arrabbiare. Che vedere solo quello che si vuol vedere, capire solo quel che si vuol capire, non mi sembra una gran filosofia di vita, per migliorare. Allora uno compra i quotidiani, che come idee scritte, han le sue stesse idee, oppure guarda una trasmissione, che uno sa già che con quel conduttore lì, ci son delle affinità, così sarà un gran via vai di conferme e uno vive tranquillo. Questa cosa, come dicevo, a me mi ha sempre fatto girare i maroni, ma non è che posso manipolare la mia mente più di tanto, che se lei è selettiva lo è per via che di mezzo ci son dei meccanismi che hanno a che fare con le energie e la sopravvivenza. Una persona se vuol far qualcosa in questo senso, per la propria mente, secondo me può solo riconoscere una cosa come una roba estranea, ai propri valori. Dopo una volta che si è fatto questo passo è più facile, anche se ancora le distanze vengon mantenute. Io quando ciò un concetto distante poi ci penso e mi dico Adesso lo so che io son diverso e che di questa roba qua non mi interessa niente, ma poi dopo mi dico anche che magari tra qualche anno per imprevedibili avvenimenti della vita questa cosa mi tornerà alla mente e allora mi sarà utile. Così cerco di non dimenticarla proprio del tutto.
Che io quando facevo l'università, io per tutti gli anni che mi son serviti per farla, l'università, io non salverei tanti corsi, al massimo tre, ne salverei. Però dell'università io non potrò mai dimenticare tutto il periodo che mi ci è voluto per fare la tesi, che per fare la tesi mi son scelto la Francesca, che ormai la professoressa Rigotti io la chiamavo Francesca, che è stato un periodo bellissimo, lavorare con lei. Io mi ricordo, appena entravo nel suo studio, parlavamo due minuti della tesi e poi venti di letteratura. Lei di letteratura ne è una vera appassionata e quel giorno che io le ho detto che a me Bianciardi mi piaceva che lei non ne aveva un'idea, quanto mi piaceva, lei subito si è messa a recitare tutta la prima pagina de La vita agra a memoria. Io ci son rimasto, tanto che poi la sera son andato a controllare e mi sembrava di sentire la sua voce, legger la prima pagina de La vita agra.
Io però adesso quello che volevo dire della Francesca è che lei è una studiosa di filosofia e in quel periodo lei ci aveva questa passione per le piccole cose, infatti ci ha scritto anche un libro. E io, quando facevo la tesi, mi sentivo in dovere di leggerlo, quel libro, ma avevo altre priorità, e allora non l'ho letto. Quelli eran momenti che non pensavo mica che le piccole cose reggessero il mondo, pensavo solo alle grandi, di cose. Così quel libro mi dicevo No, non lo leggo, magari lo leggo tra un paio d'anni, secondo me mi tornerà utile, tra qualche anno.
Dopo adesso volevo concludere questa riflessione dicendo che poi l'altro giorno, stavo pranzando, ed è saltato fuori il discorso di cercare degli argomenti per fare una presentazione al nanosocial. Allora, anche se la presentazione non la devo fare io, io dovessi fare una presentazione al nanosocial, pensando anche al nome che gli han dato, io parlerei della filosofia della piccole cose. Che in rete è un periodo che sembra che la vita della gente è migliorata di molto che hanno scoperto Facebook, hanno scoperto Youtube e hanno scoperto Google. E invece tra un po' questa gente si accorgerà che il bello della internet sta proprio nelle piccole cose. Allora per me, son sicuro, tutta questa gente che pensa che la propria vita è migliorata di molto che han scoperto Facebook, che hanno scoperto Youtube, che hanno scoperto Google, chissà quanto saranno felici, quando leggeranno questo blog.

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11 commenti:

Questo è un commento che è un like su FriendFeed, però è una piccola cosa scriverlo qua e non là e quindi lo faccio.
:)

Ci sto pensando, se fare questa presentazione.
Nel frattempo un esercizio di attenzione selettiva per i tuoi lettori:

HO IN TASCA UN
UN BELL'ANELLO

e scommetto un caffè che non avete letto correttamente la frase.. vero?

Elena, ma il caffè te lo devo pagare lì o qui? Che poi non so mica se l'ho letta correttamente o no.
E Bloggo, e se son felice anche senza pensare che la mia vita sia migliorata molto da quando ho scoperto Facebook, va ben lo stesso?
:)

Funziona così: se arrivi a questo commento l'avrai già letta una volta, ora torna indietro e la rileggi piano piano o al contrario, e dopo vedi se ti viene uguale. :)
Se non ti viene uguale devi pagarmi il caffè, qui e ora, che ho sonno!

Sto grugnendo, pensando a se mi sfugge qualcosa - a parte l'"un" ripetuto... ma sì, mi sfugge tutto!
Il caffè là e ora volentieri, ma sono a qualche migliaio di chilometri di distanza :)

ecco... questo post, che pare buttato là, dice delle cose verissime. che poi sono proprio le piccole cose quelle che ti vengono in mente nei momenti più assurdi.. no?
(l'ho già scritto da me ma magari non passi e ci tenevo a dirtelo: mi sono piegata in due dalle risate dal titolo del tuo blog: GE.NIA.LE!)

io la penso come te ma poi non riesco a dissociarmi dallo stato confusionale in cui sono precipitata.. (grido di aiuto mascherato da innocuo commento) :-(

E' sempre un piacere leggerti :)

Amen .. non mi viene altro oggi.

Non disprezzare il poco, il meno, il non abbastanza
L’umile, il non visto, il fioco, il silenzioso
Perché quando saranno passati amori e battaglie
Nell’ultimo camminare, nella spoglia stanza

Non resteranno il fuoco e il sublime, il trionfo e la fanfara
Ma braci, un sorso d’acqua, una parola sussurrata, una nota
Il poco, il meno il non abbastanza
(StefanoBenni)

liberamente tratto da http://www.stefanobenni.it
fateci una capatina!

clap clap.

io sono molto felice di aver trovato questo blog, soprattutto perché l'ho trovato durante le vacanze e posso fare le due da tre sere per leggermelo tutto senza andare a lavorare con la faccia e il cervello devastati il giorno dopo. Dimmi quando pubblichi su carta, perché comunque leggere svaccata sul divano mi piace di più. Semmai per convincere qualche editore puoi dire che un lettore a Pescara l'hai trovato, e siccome io regalo un sacco di libri e faccio da consulente di lettura a un po' di amici, una ventina di copie sul medio adriatico te le piazzo sicuro! :)
Catia

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