Il teatro della lucidità

L'altra sera ero lì che guardavo Pippo Delbono. Pippo Delbono era qualche anno che non lo vedevo. L'ultima volta che ho visto Pippo Delbono era in teatro che faceva il suo lavoro e lo faceva alla sua maniera. Pippo Delbono, come tratto caratteristico, cerca sempre di portare la malattia, la sofferenza, la marginalità sul palcoscenico. E lui per farlo ci mette proprio della gente che la malattia, il disagio, la sofferenza si vedono proprio sulla pelle, di quelli che lavorano con lui.
E l'altra sera, quando dopo molto tempo ho rivisto Pippo Delbono, mi son detto che anche lui, la sensibilità che si ritrova, poi la sofferenza è facile vederne i segni sul corpo. Che poi in quel frangente si parlava di eroina e di dipendenze in generale e quella della televisione gli diceva E tu Pippo sai bene di cosa parliamo. Allora lui mica si scomponeva più di tanto, diceva che sì, lui negli anni settanta, l'eroina, ci era finito dentro, ma erano altri tempi, periodi in cui, far quelle robe, era anche un segno preciso verso il resto della società.
Poi c'era lì anche una ragazza, che anche lei, l'eroina, ci era finita dentro, ma non si capiva bene il perché, era una ragazza carina senza ideali di protesta e anche intelligente che dopo il classico all'università le mancavano solo pochi esami. Questa cosa degli esami con l'eroina in corpo io non immaginavo fosse possibile che io ne ho conosciuti dei tossici e dirgli di star concentrati su qualcosa, anche per due minuti, era più facile far dei miracoli.
Poi nella discussione Pippo diceva che lui la ragazza non si sentiva mica di giudicarla, capiva che le persone sensibili come lei, totalmente aperte alla vita, poi è facile che facciano questi errori, ma le persone sensibili è pur sempre meglio averle vicino che le altre, quelle che durante la loro vita vedono solo tre cose: casa chiesa e lavoro. Vivere così, poi la vita magari ti protegge, però alla fine hai visto solo quelle tre robe.
Guardare Pippo Delbono, che mentre parlava continuava a aprire delle parentesi, che poi non si capiva bene dove voleva andare a parare, io solo per quel altalenare del suo discorso, se fossi stato nello studio della televisione sarei andato lì ad abbracciarlo. Poi mi son detto secondo me adesso, che vedevo che forse la gente faceva fatica a seguirlo, tira fuori qualcosa che te dici C'è più oro in queste parole che in tutte le banche del mondo. E in effetti dopo un po' lui ha detto che se anche era uno che a livello di sensibilità capiva i ragazzi con questi problemi, oggi lui era uno che l'eroina e le dipendenze in generale non le poteva più sopportare, nemmeno l'alcol o le droghe leggere. Pippo Delbono diceva che in un'era come la nostra che di tossici c'è pieno, che siam tutti dipendenti da qualcosa, la gente poi per via di tutte queste dipendenze diventa imbecille. Diceva che per vivere il presente, con questo potere sempre più arrogante, la vera sfida sta nel restare lucidi: lucidi per esercitare il diritto di critica in piena consapevolezza. Allora io mi son detto bravo Pippo che non fai il solito qualunquismo sulla internet che in televisione son sempre tutti lì a dire che i giovani son dipendenti dal compiuter, da youtube che poi diventano assassini stupratori e compagnia briscola. Bravo Pippo che lo sai che la internet, quella della condivisione, aumenta gli strumenti di critica. Poi dopo son finito sul suo sito. Secondo me non sa mica che esiste, la internet della condivisione.

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8 commenti:

Questo pezzo l'ho inserito nel mio quaderno delle citazioni. Spero tu non me ne voglia in fondo lo leggo solo io e forse un'altra persona speciale. Un pensiero che mi è molto caro.
'Pippo Delbono diceva che in un'era come la nostra che di tossici c'è pieno, che siam tutti dipendenti da qualcosa, la gente poi per via di tutte queste dipendenze diventa imbecille. Diceva che per vivere il presente, con questo potere sempre più arrogante, la vera sfida sta nel restare lucidi: lucidi per esercitare il diritto di critica in piena consapevolezza'.

figurati daniele, prendi a piene mani, se lo ritieni.

si,anche a me ha colpito quel pezzo lì. e poi pippo piace molto anche alla sottoscritta che qualche anno fa l'ho visto a Modena.

per il sito, in effetti, ci vorrebbe un poderoso restyling che lo apra un po' al mondo|

ciao matteo
panz

si,anche a me ha colpito quel pezzo lì. e poi pippo piace molto anche alla sottoscritta che qualche anno fa l'ho visto a Modena.

per il sito, in effetti, ci vorrebbe un poderoso restyling che lo apra un po' al mondo|

ciao matteo
panz

Tema che mi sta piuttosto a cuore.

Straightedge is the new loud.

Ognuno ha il suo modo di condividere...

Ti leggo sempre con piacere!

Nuovo lettore!
Ciao. Mi è piaciuto il pezzo, anche se Delbono non lo conosco.

Leo

ho visto molti dei suoi spettacoli. è un genio lui. tra i pochi in italia capace di fare ottimo teatro.
un Enrico V con il chiodo, i jeans stretti, gli anfibi e la birra in mano non si dimentica facilmente.
tre o quattro anni fa, ad un concerto di quelli in teatro, mi sono ritrovata seduta accanto a lui e il suo compagno.
sono stata tutta la sera a fissarlo come una psicopatica, con gli occhi sgranati, e mentre lo fissavo pensavo ora gli dico qualcosa, ora gli dico qualcosa, dai ora gli dico qualcosa...lo sto ancora pensando. cretina. lui credo mi abbia odiata.
quest'intervista di cui parli l'ho seguita anch'io, per puro caso.
e ho trovato orrendo il modo in cui gli hanno tolto la parola per questione di tempi televisi, e infatti mi sono chiesta che cazzo ci facesse in tv.

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