Io, per me, lo so che non dovrei farlo, che non è un atteggiamento mentale che fa del bene. Solo io proprio non ce la faccio. Ogni volta che mi tocca di partire, soprattutto in treno, me mi vien sempre da pensare che dopo il viaggio sarò finalmente una persona diversa. Nella mia testa me mi vien da pensare al viaggio proprio come a una roba che una volta finita te ti ritrovi più felice, più ricco e più bello di prima. Allora io, da quando son piccolo, io ciò sempre avuto vicino uno più grande di me che mi ricordava di non fare tanto quello che vive di sogni, di tenere bene i piedi per terra, che anche quando guardavo qualche film me mi dicevano Guarda che se anche De Sica lo chiamano il padre del neorelismo italiano non credere che la vita sia così: è molto peggio. A questa roba, che mi diceva sempre mio padre, io ciò sempre creduto e allora non credevo mai a niente e a tutti i miei amici io ci dicevo che i loro racconti eran delle frottole belle e buone che non dovevano credere alle scemenze del cinematografo o della televisione che, crederci, loro, eran proprio degli ingenui. Per via di questo attegiamento qua, che mi obbligava - anche contro la mia volontà - a guardare tutto con distanza e sospetto poi io oggi al cinematografo non ci vado mai che mi addormento, la televisione nemmeno so come si accende e alla fine anche gli ammerigani non è che mi stanno proprio simpatici.
Desso, che di viaggi ne ho fatti tanti, ho capito che è inutile sperare di diventare più bello e più ricco, finito un viaggio. Però, fare un viaggio in treno, io lo spero sempre di incontrare qualcuno che possa cambiarmi anche solo di poco e rendermi più felice. Tipo che di solito io lo spero, quando faccio un viaggio, di incontrare uno scrittore. Così l'ultima volta io mi son seduto e mi son detto Desso io lo apro il mio libro mi metto a leggere poi per via dei rumori del treno alzo gli occhi e son sicuro che incrocerò lo sguardo dell'autore, del mio libro, che sto leggendo. Poi lui mi guarderà e mi chiederà se mi piace quello che leggo, 'lora io, anche se non credo a niente, dal suo sorriso lo capisco facilmente che è lui l'autore e che non vede l'ora di sentirsi dire che il suo libro è bello, che io lo so che gli scrittori son gente che gli piace sentir parlar bene di loro. Poi magari dopo i miei complimenti faremmo anche una bella conversazione sui nuovi scrittori italiani, sulla narrativa che è sempre più contaminata dal linguaggio delle immagini e roba del genere. Solo io, l'ultimo viaggio, prima mi son seduto in un posto che era già prenotato poi tutto il viaggio ci avevo difronte una ragazzina che ha videochiamato le amiche e il fidanzato per delle ore.
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12 commenti:
... ma dove l'avevo già letto? ;)
però almeno speri di incontrare autori così, poi ti appaiono le videofonine, però quello è il prezzo necessario ad un epoca "tennologica" ( ed io per ora devo pur campare, no? che si videoguardino inebetite per ore...mhà..tze tze..)
capita anche a me, questa storia che apro il mio libro mi metto a leggere poi son sicuro che incrocerò lo sguardo dell'autore, solo non succede mai :-)
(io quasi ci speravo, che non lo avresti pubblicato, ero lì che aspettavo, per prendermelo io)
a me successe una cosa bellissima, in metro trovai una tizia che leggeva una racoclta di racconti e uno di quei racconti era mio. L'autrice era davéro davanti al lettore. Belisimo.
figurati che, quasi tutte le mattine, viaggio con uno che spera di incontrare l'autore del libro che sta leggendo. Ora, per aiutarti, mi tocca scrivere un libro...
quanto sei tenero, Matteo :)
Che tristezza 'ste ragazzine che si frullano i neuroni con cellulari e videochiamate, che non assaporano l'emozione (ma anche l'odore, la consistenza sotto le dita) della pagina di un libro...Io approdo alla blogosfera dopo anni di rifiuto del pc e di apologia incondizionata del cartaceo. "Bloggare" é bellissimo ma mai quanto leggere un libro (ed eventualmente scriverlo :-D).
Post molto suggestivo. A presto.
Posto che vai, gente che trovi.
conosco bene questi voli pindarici in treno.
Anche a me il treno mette le ali.
Poi vado a sbattere in Cadorna e mi faccio male.
FATTI UNA RISATA
umorismos.splinder.com
Quando è così, dovresti invece passare del tempo a disturbare l'azione di cotante simpatiche persone!;-)
in un vagone ristorante tra madrid e lisbona c'era una tizia che scriveva guide turistiche. siccome nelle vacanze ho odiato la lonely planet avrei avuto solo voglia di spaccarle le corna, altro che socializzazione.
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