Robocop

C’era un vecchio, l’altro giorno, che mi è venuto incontro. Per fare pochi metri ci ha messo cinque minuti, a piccoli piccolissimi passi. Ero un vecchio vero, secondo me, quasi cent’anni ci aveva, quel vecchio lì. Voleva sedersi sulla panchina. Proprio dove mi ero seduto io. Fronte lago. Io, su quella panchina, mi ci ero seduto ché avevo la nausea, forse avevo mangiato male o forse erano i prodromi dell’influenza. Ho pensato: Mi metto qui ché l’aria lacustre mi farà bene e mi passerà, la nausea.
Mi faceva tenerezza, volevo quasi scambiarci due parole, col vecchio, ché io ci credo che la saggezza, sono loro a possederla. Solo che improvvisamente si è tolto la dentiera e, come se nulla fosse, se le è messa in un fazzoletto. Ho trattenuto il vomito per miracolo e me ne son scappato, ché temevo lanciasse nel lago un braccio, prima o poi.

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