L'anno dei mondiali

- Biglietti prego, dice il controllore.
Cerco di riacquistare un po’ di lucidità, porgo il mio biglietto e così fanno i miei compagni di viaggio, tranne una.
- Lei non ha il biglietto? Dice il controllore.
- Veramente ho l’abbonamento annuale, ma questa mattina ho fatto tutto di corsa e l’ho dimenticato a casa, dice la ragazza.
- Posso anche crederle, ma le regole mi impongono di farle il biglietto, dice impugnando la cassa mobile.
- Non può chiudere un occhio, per una volta, dice.
- Mi spiace, le regole sono fatte per essere rispettate, dice.
- Da dove è partita, chiede il controllore.
- Da Chiasso, risponde la ragazza.
- Destinazione?
- Bellinzona, dice.
- Andata e ritorno?
- Sì.
- Ho bisogno anche del suo nome, cognome, data di nascita e indirizzo, dice il controllore.
Un po’ intimorita la ragazza risponde, quando arriva alla data di nascita dice:
- 10.07.1990.

Che cosa? Questa ragazza è nata nel 1990?! Va in giro senza passeggino?
In un botto mi sento un matusalemme. È nata mentre Baggio e Schillaci facevano sognare milioni di italiani?

- Sono 21 franchi, dice il controllore.
Che botta, penso.
- Si ricordi che potrà chiedere il rimborso se si presenta allo sportello della stazione con questo biglietto e il suo abbonamento.
La ragazza non risponde tiene dentro di sé tutto il suo odio e si vede.
Mentre il controllore se ne va penso ai giocatori che andranno ai prossimi mondiali, forse solo due o tre di loro sono più vecchi di me gli altri tutti più giovani. Questa considerazione non mi fa iniziare la settimana nel migliore dei modi.

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