Ho passato l’intera adolescenza trascurando le peculiarità del mio corpo. Nessuna domanda sulla sua natura. Era scontata la sua forma, sottovalutata la sua funzione e ignorata la sua crudeltà. Poi l’incubo esplose come una bomba a mano finita nella manica della divisa di una recluta al primo combattimento. La linea di non ritorno è stata tracciata, in una fredda mattina di dicembre, da una donna inconsapevole. Da allora in poi gli sguardi sarebbero diventate delle minacce e non più delle opportunità, e le strade di Freiburg avrebbero perso qualsiasi fascino. Ogni centimetro calpestato sarebbe stato un rischio, perché esperito su di un terreno irrimediabilmente terremotato.
Il mio corpo è diventato ogni giorno di più un’entità estranea, impossibile da comprendere, come una cartina stradale letta al contrario. Dai miei orizzonti si è dissolta la possibilità di essere sereno, anche solo per qualche istante. Consapevole che la felicità non sarebbe più passata dalle mie parti. L’innocenza allontanata per sempre. E oggi mi sento come un genitore al quale hanno tolto a forza il proprio figlio.
Cromosoma 23
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1 commenti:
Infermierina a domicilio pronta ad assistere, soffrire e sperare in miglioramenti che il paziente non vuole, offresi...
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