E tu saresti una persona sensibile?

Sì sono una persona sensibile. Ma in modo diverso rispetto a come si intende normalmente la cosa. Che quando si dice È una persona sensibile, lo si dice generalmente con due significati, uno positivo, uno negativo. Quello positivo, significa una persona dotata di una certa acutezza di spirito, uno che capisce le sfumature degli avvenimenti e dei comportamenti senza bisogno di parole o atti inequivocabili. Quello negativo indica una persona debole, incapace di affrontare i problemi che nascono dai rapporti interpersonali. E tu, invece? Io, un’altra cosa. Si dice, di uno che ha molto studiato o molto viaggiato, che ha la mente aperta. Ecco, una persona sensibile secondo me, è una persona che ha il sentimento aperto, che ha una forte reazione sentimentale a quello che gli succede intorno. Questa persona, se vuole vivere in una società, deve imparare prima di tutto a essere flessibile. Perché quando il sentimento è aperto poi entra di tutto. Allora, tenere tutto dentro, non si può. Che come ci sono dei pensieri talmente ossessivi che se restano nella tua testa ti possono far impazzire, così, ci sono dei sentimenti talmente strazianti che se li tieni dentro ti si apre la pancia.

Queste parole illuminate appartengono a Paolo Nori, se la memoria non mi inganna le ho prese da Bassotuba non c'è.

Voi che siete delle persone sensibili da che parte state?

1 commenti:

concordo in pieno con l'aggettivo "illuminate".

Io ho sempre considerato la mia sensibilita' una "condanna di cui andare fiero"; e' un po' come se dentro di me albergasse un manzoniano Anfrido che nei momenti in cui la mia sensibilita' e' arrivata a straziarmi e' sempre saltato fuori a dirmi il suo "soffri e sii grande"

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