Su quattro palchi davanti a quattro gatti
La campagna pubblicitaria è faraonica: pagine intere sui maggiori quotidiani italiani, spot televisivi, spot radiofonici e un sito internet. L’evento è un mega concerto, previsto per il 10 settembre nei pressi di Reggio Emilia, e l’artista in questione è Luciano Ligabue. Ora, definire Ligabue un artista, o quantomeno un musicista di qualità, è francamente impossibile. Da anni propone una musica (che non posso definire rock) per nulla graffiante e del tutto scontata. I testi farebbero inorridire i frequentatori di una sperduta osteria di provincia e il suo stucchevole egocentrismo supera quello di questo signore.
Gli organizzatori si aspettano un’affluenza vicina alle 150.000 presenze, tutte stipate davanti ai quattro pachi sui quali salirà il Liga in compagnia di musicisti sempre diversi. Avete capito bene, quattro palchi. Nemmeno Bono e compagni in preda ad un delirio di onnipotenza sarebbero arrivati a tanto.
Ma sono davvero necessari questi quattro palchi? Probabilmente per il Liga e la casa discografica questa dei palchi è una grande idea, alla quale non rinuncerebbero mai. Allora, visto che questa gente non ha nessuna intenzione di fare un bagno di umiltà, perché non facciamo l’unica cosa in nostro potere? Non andiamo al concerto!! Facciamolo suonare davanti ad un parco deserto!
Con i soldi risparmiati possiamo fare un sacco di altre cose, fra le quali andare a sentire loro oppure noleggiare il DVD di Radiofreccia, un ottimo film, perché, in totale sincerità, fra tutte le cose che ha fatto il Liga quella di musicista è quella che gli viene peggio.
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