Aspetta e spera

L’altro giorno, in cima alle scale del sottopasso della stazione, c’era una donna che continuava a muoversi agitata, muoveva i piedi da destra a sinistra con la sua bambina che le girava intorno. Per tutte le scale sono stato preso di mira dallo sguardo di questa signora, che prima si era passata anche gli altri viaggiatori. Terminate le scale le sono passato vicino, ho notato un suo piccolo movimento verso di me, come se volesse chiedermi qualcosa, ma niente, non ha avuto il coraggio. Dopo pochi minuti, mentre tornavo a piedi verso casa, dal finestrino abbassato di un’auto, una signora mi chiede: Scusa sei David? No, rispondo io. Lei si scusa e riparte visibilmente delusa. Era la stessa signora della stazione che evidentemente aspettava un uomo, probabilmente conosciuto via internet. Ho avuto un moto di pena per lei. Ci teneva, si vedeva. Poi ho pensato alla mia ultima esperienza e mi son detto che forse per la signora è stato meglio così.

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